COMUNICATO STAMPA A.S.D. PATAVIUM 2003 RELATIVO ALLA CHIUSURA DELL’IMPIANTO SCALABRIN DI VIA DOTTESIO 3 DA PARTE DEL COMUNE DI PADOVA

COMUNICATO STAMPA A.S.D. PATAVIUM 2003 RELATIVO ALLA CHIUSURA DELL’IMPIANTO SCALABRIN DI VIA DOTTESIO 3 DA PARTE DEL COMUNE DI PADOVA
Si riportano su richiesta dell’interessato le dichiarazioni del Direttore Sportivo della sezione di hockey su prato dell’A.S.D Patavium 2003 Nicola Valentini, anche Vice Presidente della stessa.
L’associazione polisportiva di cui faccio parte è una realtà giovane ma ambiziosa che, a dispetto del momento di crisi e della carenza di risorse comune a tutte le realtà sportive italiane e, in particolare hockeistiche, è cresciuta molto rapidamente negli ultimi due anni, con la costituzione di cinque squadre agonistiche distribuite in quattro sezioni (Calcio, hockey, basket, Calcio a 5). Un giornalista di Panathlon Area ci ha definiti “la società sportiva più giovane di Padova” grazie ad un Consiglio Direttivo composto in massima parte da Under 30.
Il Patavium è oggi affiliato alle Federazione di pallacanestro e hockey su prato e partecipa ai campionati degli enti di promozione sportiva CSI e UISP. Dal 2014 abbiamo cominciato a costruire faticosamente un settore giovanile multi-sport in un quartiere difficile (il cosiddetto quartiere cinese). Ci saremmo aspettati maggiore attenzione nei confronti dello sport minore e dei giovani da parte della nuova amministrazione, che si dice essere interessata al territorio e alla sicurezza nei quartieri. Il Patavium 2003 e il Comitato Regionale Veneto del Presidente Ivan Iobstraibizer (che ha gestito l’impianto Scalabrin nell’anno 2013/2014) hanno svolto negli ultimi sedici mesi un difficile lavoro di mediazione con le società locali ASD Crampo, ASD Quadrato Meticcio e Savonarola, dialogando anche con realtà del Quartiere come Nuotatori Padovani, A.S.P.E.A., il Calcio Gianesini, nell’ottica di una gestione che si aprisse agli attori del quartiere senza escludere i meritevoli. Oltre a questo lo Scalabrin ha ospitato iniziative come lo Scalabrin in Festa, il lungo Memorial Evans Bentivogli (dedicato all’indimenticato professore di educazione fisica padovano, Presidente del fu Evansalus Basket, nel quale si sono svolte giornate di calcio, basket, pallavolo, hockey, calcio per disabili, sport minori), il Torneo Scalabrin.
Proprio quest’attenzione nei confronti degli sportivi meno tutelati, studenti padovani fuori sede ed erasmus, disabili, dagli atleti degli sport minori, credevamo sarebbe stata recepita e promossa dalla nuova amministrazione attraverso una ri-conferma del Progetto Scalabrin e la trasmissione indolore della gestione dal CRV al Patavium 2003.
Diversi sembrano essere i piani da parte di alcuni membri della nuova amministrazione comunale che sta cercando di spingere lo Scalabrin verso una gestione targata ASD Sacra Famiglia, società calcistica in mano alla Famiglia Conti, che già dispone della gestione esclusiva diretta di due campi comunali, uno dei quali in sintetico, coi quali pure siamo in buoni rapporti. Lo Scalabrin di Via Dottesio servirà, secondo le parole di assessore allo sport e del Presidente di Sacra Famiglia Luigi Conti, a non rovinare i campi di Via Perugia.
Sembrava tutto deciso a favore di Sacra Famiglia, poi l’intervento deciso di Patavium e CRV ha indotto il Comune a temporeggiare e a proporre, di rimando una non meglio definita co-gestione.
Il Patavium, il CRV e le società autoctone del Quartiere convenzionate nella gestione 2013/2014 dopo settimane di attesa paziente dovute alla volontà di tutelare la tranquillità in una zona di Padova storicamente “calda” e di evitare polveroni mediatici inutili (essendo coinvolte Federazione Italiana Hockey, CONI, e società amiche come Sacra Famiglia), si trovano ora, costretti a chiedere con forza la soluzione del nodo Scalabrin ed una presa di posizione netta a favore dello sport minore. Situazione obbligata, dicevo, dovuta al pressing interessato di alcuni membri dell’attuale amministrazione che preferiscono il calcio agli sport minori e che vorrebbero indurci ad accettare forzatamente una co-gestione per noi svantaggiosa (che non tiene minimamente in conto le esigenze delle società autoctone).
Il Quartiere Savonarola, Padova, il Veneto, non hanno bisogno di un’ennesima prova di forza da parte di Amministrazione e ambienti calcistici nei confronti di un progetto multi-sport ben integrato nel territorio e benvoluto dalle altre Associazioni Sportive Dilettantistiche del Quartiere; per questo la Federazione Italiana Hockey, per mezzo del segretario nazionale Cristina Vicinanza da Roma, su nostra richiesta ha gentilmente amplificato la nostra richiesta di aiuto e sottoposto la questione al Segretario Generale del CONI, il Dott. Roberto Fabbricini.
Noi del Patavium, che al momento siamo senza impianto dove giocare essendo scaduta la Convenzione, ci siamo visti chiudere da diverse settimane i cancelli dello Scalabrin, con tutti i nostri materiali al suo interno (compresi quelli che usiamo per fare promozione nelle scuole). Chiediamo al Comune un passo indietro e maggiore attenzione alle particolari caratteristiche del territorio padovano. Al momento sei (6) delle squadre che frequentano settimanalmente lo Scalabrin per impegni agonistici, si trovano senza impianto, costrette ad allenarsi ospiti di altre società o su strutture private a causa di questa spiacevole situazione, con danni economici, di risultati, di immagine e conseguente perdita di tempo e disagio per i tesserati delle varie società. Tutto tempo perduto, che avremmo potuto impiegare (qui parlo a nome del Patavium) per l’irrobustimento del settore giovanile, per rendere più sicuro il territorio attraverso l’attività sportiva, formare tecnici  e dirigenti, programmare attività promozionali.
Un ultima riflessione la riservo alla condizione degli impianti e al piano strategico del Patavium. Lo Scalabrin, che era stato al centro di un annoso dibattito riguardante la costruzione di un parcheggio nella medesima area, è una struttura fatiscente, trascurata perché il Comune aveva creduto di poterci costruire sopra in tempi brevi. Ora l’impianto è rimasto e i problemi strutturali pure. Eppure per una società come la nostra che ha un progetto sociale e l’ambizione di tutelare lo sport minore (e povero) a Padova Ovest, questi impianti pur costosi e problematici sono letteralmente oro. Con sacrificio il campo è stato adattato all’hockey (mediante l’installazione di porte omologate del valore di mercato di oltre 2000 €, investimento a spese della FIH). 
La struttura, inoltre, è potenziale candidata per l’assegnazione di un campo usato di ultima generazione da parte della Federazione Internazionale di Hockey. Il Comune, infatti, ha manifestato l’intenzione di ampliare l’attuale campo (che è al limite in quanto a dimensioni per l’installazione di un manto sintetico da hockey omologabile) rendendolo adatto ad un simile intervento, ma se la gestione Sacra Famiglia avesse luogo Padova perderebbe l’opportunità di un campo sintetico a costo zero (il campo costa zero, il trasporto lo mette il Patavium, rimarrebbe il costo della posa, irrisorio rispetto a qualunque ipotesi di costruzione ex-novo di un impianto sintetico, che peraltro è nei piani del Comune).
Le obiezioni alla nostra gestione le conosciamo già, si è cercato anche di infangare l’operato della scorsa gestione attraverso, da una parte, calunnie relative a schiamazzi e rumori fuori orario, dall’altra adducendo a pretesto una presunta mancanza di attività federale, una presunta mancata consegna della documentazione necessaria. Noi queste obiezioni le rispediamo al mittente, e per rubrichiamo come chiacchiere infondate e prive di fondamento, consapevoli della bontà del nostro operato e degli enormi sacrifici di volontariato di cui ci siamo fatti carico nel costruire in così breve tempo e da zero un progetto multi-sport integrato nel territorio.
Domani 1 novembre alla Conferenza stampa allo Scalabrin convocata dai ragazzi del Quadrato Meticcio, forse non potrò essere presente, impegnato a giocare la Serie B di hockey in trasferta a Trieste nei panni di giocatore, ma tengo particolarmente a divulgare il contenuto di questo messaggio. Auspico che il Comune riapra immediatamente la struttura per mezzo di un’assegnazione temporanea al precedente gestore della durata di poche settimane, tempo necessario alla firma della nuova gestione (qualunque essa sia).
Nicola Valentini
31 ottobre 2014
Ufficio Stampa
A.S.D PATAVIUM 2003